Nota– Questo post contiene una serie incalcolabile di citazioni ed è una sfida al fato editoriale. Il testo originale, amputato cercando di rispettare al massimo il senso che mi auguro di aver colto nella lettura, è compreso tra le pagg. 691 e 709 del libro “La fame” di Martín Caparrós, edito da Einaudi. Avrei potuto provare ad usare solo parole mie, ma la parafrasi è un esercizio che non mi è mai piaciuto. E poi mi chiedo a che pro scovare idee geniali, se poi condividerle risulta impossibile.
La fine del viaggio
Fino a ieri pensavo avrei scritto: “la verità è che la conclusione alla quale sono arrivata c’entra ben poco con la mia destinazione”. Oggi, invece, posso dire che la conclusione alla quale sono arrivata potrebbe vedere la mia esperienza dell’Islanda come caso emblematico.
La colpa della fine, comunque, è di un libro. O forse la colpa è solo del suo autore. Dipende se le cose possono avere libertà d’azione. (O forse la colpa è mia, perché sono io ad avere comprato il libro). Caparrós scrive, io leggo e le sue parole mettono nero su bianco i miei pensieri per poi portarli altrove:
“Allora: pensare a come sarebbe un mondo che non suscitasse vergogna o senso di colpa o scoraggiamento- e cominciare a immaginare come cercarlo.”
Magari non serviva un viaggio per arrivare qui e magari questa conclusione non farà la differenza al mio rientro, non cambierà la mia quotidianità. Penso che ci sono ancora 6 giorni prima di varcare la soglia di casa e che potrebbero accadere molte cose, ma allo stesso tempo non ne sono così convinta: è come se fosse iniziata l’attesa del ritorno per poter provare ad inventare nuovi nomi e nuovi mondi.
Oppure finirò col fare il predicatore.
http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/01/30/per-un-pensiero-del-finito-intervista-a-salvatore-natoli/
sulla teoria delfinito, sul (non) futuro del mondo…
ciao meraviglia….bentornante
Non so se stessi facendo riferimento a un passaggio specifico, ma io mi tengo ogni spunto! E grazie.
Poi pensavo che:
1- Natoli è del 1942…finitezza e futuro?
2- la filosofia sicuramente è essenziale, ma da sola non basta. Cioè disseta e sfama le vie intellettuali, poi serve il fare in tutte e tre le accezioni…;)